Conoscete ricordate il castello di Giafar immerso nel lago dai giardini profumati al tempo favoloso degli Emiri? Quali occhi maliziosi hanno sbirciato dalle grate lo sfilare degli ospiti sotto l’arcuato ingresso nel grande cortile. Quali voci di orrore si sono levate nella fuga quando il Normanno cinto d’armi Distrusse il Castello. Ma … la piccola isola nel lago azzurro rimase ad aspettare … il gran Re vestito con la gemmata corona. Quali artisti per lui hanno creato la favola di pietra, l’Ostello dalle mille stanze, il ponte levatoio sul lago dove le leggiadre dame assieme ai cantori vagavano nelle irridate barchette. Tempo di amori, cantati dai poeti. Sull’isola due palme s’intrecciavano Dame amorose, breve è il godere con lo sguardo il guizzare dei pesci, sentire il profumo dei gelsomini filtrato dai venti di monte Grifone. Il tempo senza memoria ha nascosto il castello. Quanti secoli sono passati. Tanti! Una pesante coltra ha coperto la favola di pietra. L’antica scaturigine dell’acqua ha preso altre strade, il lago ora è asciutto. Ma nulla è distrutto. Tutto è addormentato avvolto in attesa di una primavera di risveglio quando la storia tornerà a narrare degli Emiri dei Normanni, di tutti i siciliani, in questo castello incantato.